RIFLESSIONI "SOCIO-LEGALI" SUL WEDDING DAY




Il mutamento radicale dei tempi moderni apre una riflessione sullo stile di vita ed i 
comportamenti di una società sempre più globale precaria e mutevole. La trasformazione 
ha coinvolto tutti i settori della vita sociale, interessando i sistemi produttivi, professionali,
 culturali ed affettivi, imponendo ritmi sempre più serrati e tempi contratti.
In questo processo dinamico di costante rinnovamento anche il matrimonio ha subito un 
ripensamento, costringendo le nuove generazioni a ridisegnare il concetto di rapporto di coppia
 in un contesto sociale che non invoglia  certo scelte di cambiamento tanto impegnative. E però,
 proprio la filosofia di fondo di questi tempi di poche certezze, basate sul modi e fuggi sentimentale,
 costituisce la base da cui parte chi sceglie oggi di sposarsi, poiché il seme dell’incertezza non puo’ 
che nascere dall'aspirazione al suo superamento. Dunque l’instabilità, il caos, la precarietà dei 
rapporti umani rappresenta la chiave di volta  per riscoprire il valore di  un rito antichissimo, 
che si perde nella notte dei tempi e che oggi rinasce a nuova vita, ponendo argine a tutto ciò che
 finisce ancora prima di cominciare. Nonostante il messaggio globale sia di differenza e materialismo,
 esistono persone ancora in grado di credere, sperare, progettare, sognare,.. e quale miglior sogno di 
quello di costruire qualcosa che duri, che sia capace di spezzare le catene dell’incertezza?
Il matrimonio è un’istituzione che resiste nel tempo proprio perché è ancora capace di rispondere all’
immutata esigenza umana di armonia e stabilità. Sposarsi oggi significa considerare l’amore il motore 
dell’universo permettendo di rompere gli schemi attuali di pensiero che costringono al cinilismo ed alla 
negazione dei sentimenti, in definitiva significa  andare controcorrente.
Anche il sistema legislativo italiano si è dovuto adeguare a questa trasformazione, pur con grande ritardo
 rispetto ad altri sistemi giurdici occidentali. Nel lontano 1975 finalmente l’Italia si dota di una riforma 
del diritto di famiglia volta alla tutela dei soggetti deboli al suo interno: i figli e le mogli. La previsione di
 istituti quali la comunione dei beni e la potestà genitoriale congiunta ha contribuito all’emancipazione
 endofamiliare di soggetti che nel sistema previgente erano subalterni al pater familias, eliminando antichi 
lacci alla libertà di espressione della personalità di ciascun individuo. Questo ha fatto progredire la società 
innegabilmente, le successive riforme del diritto di famiglia sono andate sempre più nella direzione dell’
apertura e delle tutele, arrivando di recente ad una legge innovativa che ha riconosciuto alcuni diritti alle 
coppie gay, legge che , nonostante tutti compromessi del caso, sancisce e riconosce alcuni diritti che 
fino a ieri erano prerogativa esclusiva delle coppie eterosessuali unite in matrimonio.
La battaglia della società civile in favore delle coppie di fatto,  che ha condotto al varo della suddetta legge , 
dimostra ancora una volta la forza attrattiva di questa istituzione secolare che non smette mai di sorprenderci.


di Michela Liguori, avvocato civilista



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